C’era una volta un Paese culla della Musica, affacciato su uno splendido mare e meta ambita da illustri artisti che ivi approdavano per completare gli studi musicali… La nostra bellissima Italia donava meravigliose risorse non solo paesaggistiche ma anche culturali dalle sue tradizioni secolari che la ricerca pedagogica internazionale ha sapientemente continuato a coltivare a vantaggio delle nuove generazioni.
Tanto tempo fa in Italia si insegnava musica negli orfanotrofi, ai bambini poveri, negli Oratori… Il popolo del Bel Canto cantava i temi della Lirica, conosceva la musica colta contemporanea del proprio tempo perché frequentava i teatri, gli artisti dialogavano con un pubblico che partecipava con sentimento, cuore e intelligenza.
Ora questa realtà si è frammentata nei corsi e ricorsi storici che hanno voluto la Musica per pochi eletti… Che fine fanno oggi bambini come Donizetti, se non approdano su qualche isola fortunata? Circola l’idea che convenga fare musica solo a chi è portato ma a molti bambini non è dato accesso se la famiglia stessa non ne riconosce l’importanza. Eppure studi decennali su tutti i livelli scolastici hanno dimostrato come anche soli 20 minuti di musica 3 volte a settimana, condotti secondo un certo step, aumentano il rendimento scolastico del 28% in tutte le materie, indipendentemente dall’età e dalla predisposizione.
A volte una semplice domanda fa capire tante cose… Quante mamme italiane oggi cantano ai loro bambini? Riusciamo a percepire cosa si è perso? La letteratura pedagogica e medica dell’ultimo secolo ci ricorda il fondamentale contributo formativo di un’appropriata educazione musicale nell’età evolutiva perché incentiva in maniera evidente lo sviluppo di competenze primarie nell’area sensoriale, affettiva, logica, linguistica, ritmico-motoria, relazionale, estetica e spirituale… Si dice che fare musica rende più intelligenti: studi comparati anche degli ultimi anni ci ricordano come nei bambini immersi assiduamente nella dimensione musicale si formino molte più connessioni neurologiche e queste a catena incentivino tutti gli altri apprendimenti. Ovviamente questo succede se l’esperienza musicale è precoce, gratificante e ricca di stimoli.
Il bambino piccolo è nel periodo d’oro della mente assorbente e sincretica, mosso dalla curiosità di esplorare e sentire: tutto concorre ad educare, fin dal grembo materno, ma è a partire dai due anni e mezzo-tre, nel momento in cui i bambini iniziano a relazionarsi fra loro che è possibile avviare un’esperienza di educazione musicale di gruppo. La dimensione del gruppo rinforza gli apprendimenti, il senso di appartenenza, la socialità e rende possibile condividere momenti di gioco autentico altamente formativi.
L’originaria caratteristica relazionale della musica pone di fronte alla necessità di precise scelte affinchè questa risorsa non si trasformi in un limite. A volte si enfatizza un aspetto piuttosto di un altro: l’attenzione e cura pedagogica sta proprio nel tenere in equilibrio le parti con il tutto.
Il valore pedagogico dell’azione didattica è proporzionale ai processi di mentalizzazione e rielaborazione sensoriale/affettiva che si mettono in atto e nella qualità linguistica e artistica degli strumenti musicali prescelti. Lo sviluppo del pensiero musicale è strettamente collegato all’approfondimento della madrelingua di appartenenza. In questo modo si creano veramente i presupposti perché l’esperienza musicale diventi significativa nella crescita dei bambini. Il codice della madrelingua presenta una sua logica grammaticale e una specifica pregnanza storica e culturale. Un bambino che assimili questo codice sarà facilitato nell’apprendimento delle lingue, nella comprensione logica, nella relazione con gli altri, nello stare bene con se stesso.
Dopo un ventennio di esperienze didattiche maturate in contesti diversi, per il prossimo anno scolastico 2017/2018 si formalizza un progetto di musica solidale a 360 gradi sostenuto dalla neonata Associazione Nota Musicale: Laboratori di Musica con metodo Kodàly, Lezioni di Strumento (Batteria, Canto lirico e moderno, Chitarra, Saxofono e Clarinetto, Flauto traverso, Mandolino, Pianoforte, Violino, Violoncello), Musica d’Insieme (Orchestra Giovanile), Lezioni concerto, Concerti, Gite sociali, Fiabe musicali, Borse di studio, preparazione a concorsi ed esami, Tirocinio per studenti e Formazione per insegnanti.
Questo lavoro si concretizza grazie alla valida collaborazione fra docenti, genitori e studenti coinvolti nell’Associazione Nota Musicale. La proposta didattica si articola nei “Mercoledì della Musica” presso l’Oratorio Santo Stefano di Lallio e nelle prove dell’Orchestra Giovanile “Musica Viva” presso il Cascinetto di Stezzano. Concorde nelle finalità educative, il direttivo dell’associazione vanta rappresentanze di tutte le parti in gioco: genitori, studenti e docenti che si ritrovano e operano delle scelte con un occhio vigile all’azione didattica e al vincolo di solidarietà.
L’Oratorio come centro aggregativo giovanile, luogo di formazione spirituale, luogo per giocare, stare in allegria, tessere amicizie, sviluppare apprendimenti significativi… Il gruppo di bambini e ragazzi che è stato accolto dal Gennaio 2017 nell’Oratorio di Lallio è piuttosto eterogeneo per provenienza – città e provincia – ma compatto nel “sentire” delle Famiglie alla ricerca di un luogo di formazione alternativo alle Scuole di Musica e integrativo ai percorsi scolastici tradizionali.
Si tratta di un progetto solidale da più punti di vista: didattico, in-formativo e amministrativo. Cerchiamo di concentrarci sulla migliore qualità formativa possibile in una cornice ben definita e limitata di tempi, spazi e risorse. Rimandiamo al sito www. NotaMusicale.it che ci auguriamo possa diventare uno strumento utile per condividere e confrontare le diverse esperienze musicali inerenti la fascia dell’età evolutiva, nonché veicolo informativo trasversale alle istituzioni sulle buone prassi esistenti in Italia. Il nostro auspicio è che fare musica bene possa rendere non solo più intelligenti ma anche più solidali e capaci di ascolto, al fine di costruire un’autentica cultura della Pace per e con i nostri figli!